
Impianto antincendio a secco,umido o a schiuma
Gli impianti antincendio a secco sono impianti nei quali le tubazioni sono normalmente vuote e si riempiono con acqua ad alta pressione nel momento dell’attivazione che avviene attraverso l’apertura delle valvole installate. Spesso viene lasciata una lieve sovrappressione di aria o gas inerte che permette di controllare l’integrità dell’impianto antincendio nel tempo.

Come viene alimentato un impianto antincendio a secco?
L’impianto ha due differenti metodologie per l’alimentazione, entrambe conformi all’UNI 10779:2014. Il primo metodo prevede un’alimentazione idrica indipendente. Il secondo, invece, prevede un’alimentazione derivata da una rete di idranti antincendio. Nel secondo caso si parla di impianti antincendio a umido perché mantengono permanentemente l’acqua in pressione.
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Come è composto un impianto antincendio a secco?
- Alimentazione idrica
- Attacco per l’autopompa
- Rete più o meno complessa di tubazioni fisse
- Valvole
- Pulsanti per azionare l’impianto
- Dispositivi per sfiatare l’aria
Quando utilizzare un impianto antincendio a schiuma?
Principalmente quando nell’ambiente di installazione sono presenti materiali altamente infiammabili. Questi, infatti, possono generare un incendio con una rapida propagazione verso qualunque direzione.
La miscelazione:
Prima l’acqua con lo schiumogeno e poi la miscela con l’aria permettono di ottenere la schiuma composta da materiale in grado di estinguere l’incendio. Lo schiumogeno viene miscelato con acqua in un rapporto che varia dal 2.5% al 6.5% e, in base al rapporto più idoneo si possono avere le seguenti tipologie di impianti a schiuma:
- Impianti a schiuma ad alta espansione
- Impianti a schiuma a media espansione
- Impianti a schiuma a bassa espansione
In tutti e tre i casi, la schiuma ricoprirà completamente le superfici interessate dall’incendio creando uno strato che ne permette il raffreddamento (per reazione endotermica).
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